"The unexamined life is not worth living"
Socrates
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venerdì 3 gennaio 2014

IL PERDONO


Che cos'è il perdono? La definizione che viene comunemente data asserisce che perdonare è l'atto attraverso il quale la persona dimentica il male ricevuto e rinuncia all'odio e alla vendetta. Ma se si trattasse realmente di un dimenticanza (volontaria o effetto del tempo che passa) allora il perdono si ridurrebbe ad una ignoranza, cioè ad una conoscenza incompleta della persona perdonata e della realtà, la quale invece va sempre affrontata con apertura di spirito e mai evitata. Dunque il perdono dovrà essere frutto di una comprensione profonda dell'altro, dei suoi atti e delle motivazioni e dinamiche che lo hanno spinto a compiere un'azione che ci ha ferito o procurato del male.

Una “comprensione profonda”, cioè un atto che coinvolge sia l'intelletto che il cuore. Come essere umani non siamo sempre capaci di vedere tutte le ragioni che sottendono un'azione e ancor meno di capirle quando il ragionamento è trasportato dalla rabbia e dal dolore; per questo l'uomo non riesce sempre a perdonare. Tuttavia trattandosi di un atto che coinvolge anche il cuore, il perdonare può essere facilitato dal sincero pentimento di colui che reca del male e in modo particolare dall'amore che si nutre per costui. Infatti il perdono appartiene all'amore a causa dell'essenza di quest'ultimo: l'amore è proprio la risposta alla bellezza complessiva di un individuo la quale brilla per colui che ama nonostante i difetti dell'amato.


Proprio perché si tratta di un atto volontario di comprensione e non di semplice dimenticanza, il ricordo del torto ricevuto ritorna alla memoria anche con il passare del tempo, accompagnato dal sentimento di dolore da esso causato; per cui il perdono non sarà mai una fatica definitiva, ma un atto che deve essere costantemente rinnovato.